Titolo: Collelungo, un borgo fortificato a due passi da San Venanzo

Collelungo, un borgo fortificato a due passi da San Venanzo

Collelungo, è un suggestivo borgo fortificato il cui cuore è racchiuso nelle possenti mura dell’antico castello. Situato a pochi chilometri da San Venanzo, la cittadina è conosciuta grazie al prezioso affresco della Madonna della Luce, custodito nell’omonimo Santuario. Il piccolo borgo, con le sue pittoresche vie e scorci medievali, immerso nella natura è il posto ideale per una piacevole visita.

 

La sua storia

Il borgo, citato in un catasto del 1292 come antica Villa collis longis, fu denominato Collelungo di Orvieto. Dal XIII secolo sotto la giurisdizione del territorio di Orvieto, di cui era un avamposto, risentì a lungo del forte contrasto e frequenti liti per i confini tra le città di Orvieto e Todi. Fortificato nel 1294, appartenne alle famiglie dei Monaldeschi, poi dei Baglioni di Perugia, dalle cui mani lo strappò papa Paolo III.

Il borgo conserva ancora le mura di difesa e le torri, di cui una trasformata in campanile, ove, secondo la tradizione, c’era una ghigliottina per le esecuzioni ufficiali. A ridosso delle mura è situata la precedente parrocchia dedicata a San Mattia Apostolo, con all’interno interessanti affreschi del XIV e XV secolo e il cippo dell’altare, opera d’arte di epoca longobarda. Da questa piccola chiesa proviene il pregevole affresco della Madonna della Luce, oggi visibile nel Santuario situato fuori dalle mura del castello.

Santuario della Madonna della Luce

La chiesa, un importante luogo di culto fu edificata nel 1929 per custodire il prezioso affresco della Madonna della Luce. L’opera, attribuita a Pietro di Nicola, pittore orvietano del XV secolo, raffigura la Vergine con Gesù Bambino benedicente, che regge il cartiglio con la scritta “Qui sequitur me non ambulat in tenebris” (Giovanni 8,12), “Chi segue me non camminerà nelle tenebre“. La Madonna è affiancata da San Cristoforo a sinistra e da San Sebastiano a destra.

L’affresco rimase per diversi secoli nascosto nella vecchia chiesa di San Mattia Apostolo. Il rinvenimento dell’immagine è stato fin da subito definito come prodigioso. Infatti, l’immagine della Madonna era coperta da uno strato di intonaco, che miracolosamente cadde il 24 aprile 1829, al rientro del parroco e dei fedeli in chiesa, dopo una processione. In un primo momento apparve solo il volto della Vergine, in seguito l’intonaco continuò a cadere pezzo dopo pezzo scoprendo quasi completamente l’intera immagine della Madonna.
All'accaduto fu subito dato un valore eccezionale, anche per il fatto che fu seguito da una serie di guarigioni ritenute dai fedeli miracolose. Così venne promossa la costruzione di una nuova chiesa, inaugurata esattamente un secolo dopo, nel 1929 e dedicata alla Madonna della Luce.

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