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Mountain bike
Trekking

Anello Borgo di Collazzone

Difficoltà
Facile
Dislivello
320 metri
Distanza
8,5 km Trekking 9,2 km Bike
Itinerario ad anello intorno al borgo di Collazzone
Partenza Collazzone
Arrivo Collazzone
Distanza 8,5 km trekking, 9,2 bike
Dislivello 320
Durata percorso 2,5 ore (Trekking) – 1 ora (Bike)
Difficoltà Facile
A chi è adatto Trekking adatto a tutti, Bike adatto a praticanti
Bici consigliata Mtb
Durata 2:35 ore (trekking): 58 minuti (bike)

 

Escursione ad anello che prevede il passaggio per strada aperta al traffico solo nei tratti iniziali e finali mentre il resto è tutto all’interno del bosco. La partenza dal centro storico di Collazzone (PG) è nei pressi della Chiesa San Lorenzo. La chiesa parrocchiale di San Lorenzo si trova al centro di Collazzone, davanti alla piazza principale intitolata ad Umberto I, fu edificata tra il XIX e il XX secolo su quello che un tempo era il cassero del castello, per sostituire l’antica parrocchia, fondata nel 1671. Dell’originaria struttura conserva il campanile settecentesco, costruito su uno dei torrioni del castello ed ancora visibile dietro l’abside della chiesa nuova. La facciata, realizzata sul modello del San Francesco al Prato di Perugia, si caratterizza sia per il bel rosone che per le decorazioni in cotto locale. All'interno sono conservate opere di pregevole interesse, tra cui una scultura lignea, policroma, del XIII secolo raffigurante la Madonna con il Bambino. È tra gli esempi più alti dell'arte umbra. Ai lati del tabernacolo sono stati aggiunti, nel XV secolo, due Angeli, di manifattura locale. Sulla parete destra della chiesa, da notare, un piccolo ma interessante affresco raffigurante la Madonna con Bambino riferibile al XIV secolo. 

Dalla Piazza si scende su Via della Fiera e si prende poi Viale Marconi, si procede verso via dell’Abbazia a piedi, o passando per viale Marconi in bici; per prendere poi Via di Collazzone in discesa e proseguire dopo circa 500 metri a sinistra in mezzo al bosco, su strada sterrata. Da questa discesa il panorama si affaccia sui piccoli borghi di San Terenziano, Grutti, Marcellano, frazioni di Gualdo Cattaneo.

Dopo circa 1,3 Km si prende ancora a sinistra proseguendo in discesa nel bosco per un Km circa per prendere ancora a sinistra per proseguire sul lato opposto della piccola gola collinare fino ad arrivare ai ruderi dell’antico Mulino delle Botte, oramai completamente in rovina, ubicato lungo strada che costeggia il torrente Puglia, in prossimità del bivio per Gaglietole. Architettonicamente la costruzione si presenta composta da un corpo a base pressoché quadrata con a fianco un piccolo ampliamento. I muri perimetrali sono costruiti in pietra di fiume mista a laterizi. Superati i resti dell’antico Mulino si prosegue su strada sterrata fino a prendere la Strada Gaglietolese in salita in mezzo al bosco. Si segue la sterrata fino ad arrivare in Via Jacopone da Todi e ricongiungersi alla strada asfaltata Via dell’Abbazia dove si incontra il convento di San Lorenzo in cui è possibile visitare la cripta di Jacopone da Todi. Superato il Monastero si prosegue dritti su Via dell’Abbazia per tornare verso il centro storico di Collazzone da Viale Marconi, passando per una visita al murales “Madre natura” che si trova sulla parete del parcheggio pubblico di Viale Marconi, opera di street art, realizzata da un gruppo di artisti del territorio. Di grande impatto visivo, il murales è composto da una serie di colori sgargianti e da due metà divise dal viso centrale di una donna in lacrime, Madre Natura. Spostata sul lato sinistro è una famiglia a tavola, i loro volti sono teschi mentre, accanto, sfila un contadino con la maschera antigas, sullo sfondo di colline bruciate e di un edificio con la classica forma ondulata dei tetti in eternit ancora presenti in grande quantità nel nostro territorio. Qui, il colore predominante è il rosso acceso.

Si torna poi al punto di partenza in piazza Umberto I proseguendo su Viale Marconi e svoltando a destra su Viale Cesare Battisti.


Nel centro storico di Collazzone, nei pressi del percorso, è possibile visitare:

  • Il convento di San Lorenzo e la cripta di Jacopone da Todi a Collazzone

Sede Benedettina dal 1227 e poi Francescana dal 1236, il convento di San Lorenzo, situato poco distante dalle mura del castello di Collazzone, precedentemente luogo prestigioso e ricco di possedimenti, vide iniziare nel 1370 un lungo periodo di perdita di ruolo e di abbandono, a causa della bolla papale di Urbano V, che ordinava il trasferimento tra le mura del castello della sede del Convento, a causa delle razzie frequenti in quell’epoca. Il convento è composto da un massiccio corpo di fabbrica in muratura, destinato ad alloggio per le monache e da una chiesa, contemporanea al convento stesso: ritenuto di origine romanica, una conferma è data dalla struttura della cripta sotterranea costruita secondo uno stile tipico dei secoli X, XI, dove, secondo la tradizione, nel 1306 si rifugiò Jacopone da Todi, in cerca di un luogo solitario dove passare l’ultimo periodo della sua vita, morendo nella notte di Natale dello stesso anno. È difficile oggi intuire la conformazione dell’antico convento che risulta notevolmente modificato a seguito di interventi avvenuti nel corso dei secoli. Ciò che risulta meglio visibile è certamente la chiesa: una struttura semplice suddivisa in tre navate da archi a tutto sesto e caratterizzata da una copertura a capriate lignee ed il complesso edilizio che la ospita conserva tracce dell’antico insediamento.

  • Jacopone da Todi

Jacopo dei Benedetti, detto Jacopone da Todi (Todi, 1236 circa – Collazzone, 1306), viene ricordato per essere stato un grande poeta italiano ed un intransigente religioso, che abbandonò tutti i suoi averi terreni per seguire "la parola di Dio".

Nato da una nobile famiglia, Jacopo poté vivere una vita benestante e accomodante; ultimando dapprima gli studi universitari in legge, ed intraprendendo poi la professione di notaio e di procuratore legale.

Nel 1267 sposò Vanna, figlia di Bernardino di Guidone, conte di Coldimezzo. Purtroppo, costei morì poco dopo a seguito di una disgrazia, dovuta al crollo del pavimento di una pista da ballo dove si trovavano in quel momento assieme ad altre persone.

Jacopo, devastato dal dolore, abbandonò la vita gaudente e, distribuite ai poveri le sue ricchezze, visse di elemosina, subendo continue umiliazioni, e assumendo il nome accompagnato dall'accrescitivo -one, che fu da lui aggiunto per mortificarsi ancora di più.

Nel 1278 entrò come frate nell'ordine francescano dei Minori nel convento di Pantanelli di Terni.

Visse poi gli ultimi anni della sua esistenza nel convento di San Lorenzo a Collazzone, dove morì.

Il suo corpo fu sepolto fuori dalle mura di Todi, per poi essere riesumato e deposto nella chiesa francescana di S. Fortunato, dove è ancora presente la sua tomba, ornata, grazie all'intervento del vescovo di Angelo Cesi di Todi, con una lastra incisa che reca la scritta: «Qui giacciono le ossa del Beato Jacopone dei Benedetti da Todi, frate minore che impazzito d'amore per Cristo con la sua arte nuova si prese gioco del Mondo e si conquistò il Cielo. Si addormentò nel Signore il 25 marzo 1296, anno del Signore".

 

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