Partenza | Bettona |
Arrivo | Bettona |
Distanza | 8 km |
Dislivello | 220 m |
Difficoltà | trekking facile, bike intermedio, percorso fatto di lievi sali-scendi a tratti impegnativi |
A chi è adatto | adatto a tutti, anche a famiglie con bambini |
Bici consigliata | Mtb |
Durata | 2:17 ore (trekking); 40 minuti (bike) |
Escursione ad anello su percorso con lieve dislivello, con partenza dalla centrale Piazza Cavour di Bettona (Pg) (in prossimità della partenza si trova Bettona Outdoor attività di noleggio e officina ebike/bike, organizzazione escursioni bike e trekking). Da Piazza Cavour si percorre il centrale Corso Marconi e Via XX Settembre in direzione di Porta Romana per uscire dalle mura etrusche. Si prosegue poi tra gli olivi, lungo la strada asfaltata dei 5 Cerri fino al bivio a destra con via Montemerlino, dove si inizia a camminare su strada bianca, potendo ammirare a sinistra il Monte Subasio con Assisi e gli altri borghi che si affacciano sulla valle; sulla destra si scorge Deruta e più avanti Todi. Si prosegue addentrandosi nel bosco, proseguendo poi su strada sterrata, per attraversare Via 5 Cerri/SP402, proseguendo dritti su Via Santa Illuminata, dove si cammina in un alternarsi di oliveti e tratti di bosco che danno forma ai sali scendi della collina fino ad arrivare nei pressi della Chiesa di S. Gregorio, del XII secolo, uno dei Luoghi del Cuore FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Caratteristici sono il campanile a vela ed il portico antistante affiancato da un pozzo. Durante il medioevo venne utilizzato come lazzaretto. Dalla Chiesa di S. Gregorio, si continua a scendere su strada bianca fino all’intersezione con la strada asfaltata di via Col di Lodola. Si risale seguendo la strada stessa fino a raggiungere la Chiesa di Sant’Onofrio, annessa all’omonimo monastero, retto dal 1550 dai Frati Minori Cappuccini. La chiesa ha al suo interno importanti affreschi tardo-giotteschi (XIV-XV sec.) ed oggi funge da Cappella per il Camposanto monumentale di Bettona.
Dalla Chiesa di Sant’Onofrio si prosegue su Via Col di Lodola fino ad incontrare Via Roma dove al termine, in largo Bruno Buozzi, si incontra il tratto meglio conservato delle vetuste Mura Etrusche, che qui poggiano direttamente su di un banco di arenaria; piegano poi ad angolo retto in corrispondenza della piazzetta antistante l’ingresso al centro abitato. Si passa dal belvedere di Bettona che si affaccia in direzione di Perugia, che abbraccia un ampio panorama che va dal Monte Subasio fino al Lago Trasimeno. Si entra nel centro storico di Bettona da Porta Vittorio Emanuele, che conserva ancora l’antico portone in legno, per arrivare, percorrendo via Santa Caterina, fino a Piazza Cavour.
Nel centro storico di Bettona, nei pressi del percorso, è possibile visitare:
- Chiesa San Francesco
La Chiesa di San Francesco è un edificio risalente al XII sec. Al suo interno possiamo ammirare l’altare maggiore con stucchi del 1500. La pala d’altare con un quadro di scuola cortonese del XVII sec. raffigurante la crocefissione con Maria Maddalena, San Crispolto, San Francesco e dei confratelli della Confraternita della Morte. In alto possiamo ammirare il Padre Eterno. Nell’altare sinistro troviamo un Crocifisso ligneo con le braccia mobili per la scavigliazione del Venerdì Santo. Nell’altare destro invece troviamo la Madonna Addolorata del XVII sec., mentre sulla volta, tempere che “Pinse Giuseppe Barbadori all’età di 24 anni, 1808”
- Il Museo della Città di Bettona e la Pinacoteca
Il Museo della Città di Bettona ha sede nel Palazzo del Podestà e nell’adiacente Palazzo Biancalana, dimora nobiliare ottocentesca dallo stile neoclassico. Il Museo è diviso in due sezioni: una archeologica ed una pittorica.
La sezione archeologica del Museo dà inizio al percorso espositivo, fornendo testimonianza delle origini del territorio. Tra i pezzi più importanti della collezione figura una magnifica testa marmorea di Afrodite risalente alla media età imperiale. Numerosi sono i reperti etruschi conservati: cippi funerari, terrecotte architettoniche e rari esemplari di tular testimoniano le origini del territorio.
Gli ori e gli altri reperti ritrovati nella tomba del Colle, scoperta nel 1913, sono invece esposti al Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria di Perugia.
I lavori di rifacimento della pavimentazione di Piazza Cavour hanno portato alla luce un antico pozzo monumentale risalente alla fine del XV secolo, a pianta circolare in conci di pietra arenaria squadrati il cui diametro esterno a livello della piazza è di 6,40 m. Interessanti anche i resti di murature interrate e un tratto viario basolato di epoca romana.
Il percorso prosegue con la Pinacoteca, una raccolta di opere iniziata dal 1904, ospitata sia nel piano nobile di Palazzo Biancalana, sia nel salone del trecentesco Palazzo del Podestà. La Pinacoteca ospita una sessantina di opere, in gran parte pittoriche, che spaziano dal Trecento all'Ottocento. Fra i dipinti spiccano il Sant’Antonio da Padova, la Madonna della Misericordia di Pietro Vannucci detto il Perugino, due preziosi corali miniati trecenteschi, il San Michele arcangelo di Fiorenzo di Lorenzo, l’Adorazione dei pastori di Dono Doni, la Madonna in gloria e santi di Jacopo Siculo, un tabernacolo con Cristo ed Evangelisti attribuito a Domínikos Theotokópoulos meglio noto come El Greco, i Santi Pietro e Paolo di Giuseppe Ribera detto lo Spagnoletto. La raccolta si completa con manufatti eterogenei di notevole interesse, tra cui materiali in scagliola e ceramica ed interessanti esempi di produzione scultorea, come il crocifisso in legno policromo attribuito ad Agostino di Duccio e il Sant’Antonio in terracotta invetriata di scuola robbiana.
Recentemente ad arricchire la collezione museale si è aggiunto il prestigiosissimo Busto di Antonio Canova, un autoritratto che il celebre artista realizzò nel 1812 e che è stato ritrovato proprio a Bettona nel 2016.
- Chiesa di Santa Maria Maggiore
La Chiesa di Santa Maria Maggiore è la chiesa madre del territorio di Bettona. Le sue origini risalgono agli albori del Cristianesimo: secondo la tradizione sorge sulla casa della prima miracolata da San Crispolto. Nel 1225 fu ampliata ed un successivo restauro, durato dal 1803 al 1816, ce la consegna nel suo attuale aspetto neoclassico. Dell’antica chiesa romano-gotica, rimane la cappella di S. Rita. L’abside è stata affrescata nel 1939 dal futurista Gerardo Dottori. L’altare maggiore è adornato da un ciborio finemente realizzato dal bettonese Cruciano Egiduzio nel 1590. Diverse opere provenienti da S. Maria Maggiore arricchiscono il Museo della Città di Bettona. Nel 1797 accanto alla chiesa venne costruita una collegiata grazie alla cessione dei beni delle quattro confraternite e di tre chiese rurali.
- Oratorio Sant’Andrea
L'oratorio di Sant'Andrea sorge nella stessa piazza dov'è ubicata la chiesa di Santa Maria Maggiore, venne edificato tra il XII e il XIII secolo: di modeste dimensioni, era caratterizzato da una volta a crociera; al suo interno si riuniva la Venerabile confraternita di Sant'Andrea, la quale gestiva anche il vicino ospedale e si occupava della sepoltura dei morti nel giardino antistante. La facciata era in origine decorata con una pittura raffigurante il Giudizio finale, di cui rimangono poche tracce nei pressi del campanile. L'oratorio venne completamente restaurato tra il XVII e il XVIII secolo, con l'eliminazione della volta a crociera e l'aggiunta dell'altare maggiore in stile barocco.
- Chiesa di San Crispolto
La Chiesa di San Crispolto fu eretta dai monaci benedettini agli inizi del XIII sec. per conservarvi il corpo del Santo Patrono. Il tempio è a croce latina e nel corso dei secoli è stato oggetto di numerosi interventi, ad esempio della primitiva fabbrica romanica rimane il bel campanile cuspidato. La facciata attuale (1795-1797) è opera del romano Antonio Stefanucci, allievo del Vanvitelli; presso l’altare maggiore troviamo una tela del 1590; l’organo è opera del cortonese Cianciulla Romani; il busto del Santo è in rame argentato dei primi del XVIII secolo. Nel transetto sinistro è conservato un ciclo pittorico di 36 opere raffiguranti la leggenda di San Crispolto, copie effettuate nel 1797 da Stefano Notari; il ben più prezioso ciclo originale, che decorava la navata centrale venne invece attribuito all’orvietano Cesare Sermei.