Partenza | Cannara |
Arrivo | Cannara |
Distanza | 27 km |
Dislivello | 900 mt salita, 640 discesa (Cannara - Collazzone) - 640 mt salita, 910 discesa (Collazzone - Cannara)
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DifficoltĂ | media, percorso lungo, poco sconnesso ma con molti sali-scendi |
A chi è adatto | adatto a escursionisti con pratica e ciclisti con medio allenamento
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ici consigliata | MTB, gravel |
Durata | 8 ore (trekking) - 3 ore (bike) |
Si parte dalla centrale Piazza S. Matteo di Cannara (Pg), dove è possibile visitare l’omonima Chiesa di San Matteo uscendo dal centro cittadino per Via Santa Elisabetta, raggiungendo la sponda del Fiume Topino percorrendola per circa 1,2 Km fino ad incontrare Vocabolo Ceretagna e poi continuando a dare le spalle al Monte Subasio, ad Assisi e al borgo di Spello, si sale su Via Collemancio fino ad arrivare a Collemancio posto su un colle che domina la Valle Umbra.
Il pittoresco borgo di Collemancio merita una visita. Le solide mura a strapiombo e il robusto cassero a protezione della principale porta d’accesso, dove è scolpito lo stemma del borgo - una torre sormontata da un cassero e merli guelfi - rievocano un fascino antico ancora vividamente presente. La storia di Collemancio affonda le proprie radici sino all’epoca romana, ne è testimonianza il sito archeologico di Urvinum Hortense, il cui antico municipio romano è collocato in una posizione incantevole, perfetto dominatore del magnifico panorama sulla valle a quel tempo invasa dal Lacus Umber.
A Collemancio infatti si possono ammirare i resti dell'antico municipio romano di Urvinum Hortense sorto nel I secolo a.C., dove gli scavi archeologici hanno riportato alla luce molti reperti esposti in modo permanente nell'Antiquarium e nel Museo della Città di Cannara, tra cui è degno di nota il mosaico di 65 metri quadrati appartenente alle terme, datato tra la fine del I secolo e gli inizi del II secolo d.C. che rappresenta scene nilotiche con animali esotici, con una folta vegetazione come fondale di ambientazione delle diverse scene figurate. Il quadro centrale rappresenta pigmei intenti a pescare con intorno animali marini. Urvinum Hortense, si estende sulla sommità del pianoro de “La Pieve”, a poche centinaia di metri a nord-est del castello di Collemancio, fu un piccolo municipio che occupava una modesta dorsale (526 m. s.l.m) protesa sulla Valle Umbra, estrema propaggine del versante nord orientale del gruppo montano dei Monti Martani. Come appurato dalle regolari campagne di scavo e dagli studi condotti dall'Università degli Studi di Perugia, il centro antico dell'insediamento fu pianificato nel corso del II secolo a.C.; incluso nella regio VI augustea, con gli abitanti iscritti nella tribù Stellatina, ricevette però un vero sviluppo urbano solo tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del II secolo d.C.
Dalla Chiesa Madonna delle Piagge di Collemancio, prendere la strada sterrata SP412 in direzione di Pomonte e scendere sulla destra per circa 7 km, per poi svoltare a destra su strada sterrata passando nel bosco, proseguendo poi dritto su strada asfaltata per attraversare il Paese di Cerquiglino da dove proseguire in discesa su strada bianca in Via del Rubiatino fino alla Strada del Piandacardato da cui oltrepassare la SP415 e proseguire dritto su strada asfaltata Strada Gaglietolese attraversando il Paese di Gaglietole, frazione di Collazzone, da dove poter procedere, su strada bianca, tra gli olivi sulla sinistra ed i vigneti sulla destra.
Continuando a percorrere la Strada Gaglietolese si possono incontrare i ruderi dell’antico Mulino delle Botte, oramai completamente in rovina, ubicato lungo strada che costeggia il torrente Puglia, in prossimità del bivio per Gaglietole. Architettonicamente la costruzione si presenta composta da un corpo a base pressoché quadrata con a fianco un piccolo ampliamento. I muri perimetrali sono costruiti in pietra di fiume mista a laterizi. Superati i resti dell’antico Mulino si prosegue su strada sterrata fino a prendere la Strada Gaglietolese in salita in mezzo al bosco. Si segue la sterrata fino ad arrivare in Via Jacopone da Todi e ricongiungersi alla strada asfaltata Via dell’Abbazia dove si incontra il convento di San Lorenzo in cui è possibile visitare la cripta di Jacopone da Todi. Superato il Monastero si prosegue dritti su Via dell’Abbazia per raggiungere il centro storico di Collazzone da Viale Marconi, passando per una visita al murales “Madre natura” che si trova sulla parete del parcheggio pubblico di Viale Marconi, opera di street art, realizzata da un gruppo di artisti del territorio. Di grande impatto visivo, il murales è composto da una serie di colori sgargianti e da due metà divise dal viso centrale di una donna in lacrime, Madre Natura. Spostata sul lato sinistro è una famiglia a tavola, i loro volti sono teschi mentre, accanto, sfila un contadino con la maschera antigas, sullo sfondo di colline bruciate e di un edificio con la classica forma ondulata dei tetti in eternit ancora presenti in grande quantità nel nostro territorio. Qui, il colore predominante è il rosso acceso.
Arrivati in piazza Umberto I a Collazzone, per il ritorno a Cannara si scende su Via della Fiera e si prende poi Viale Marconi, si procede verso via dell’Abbazia a piedi, o passando per viale Marconi in bici; per prendere poi Via di Collazzone in discesa e proseguire dopo circa 500 metri a sinistra in mezzo al bosco, su strada sterrata. Da questa discesa il panorama si affaccia sui piccoli borghi di San Terenziano, Grutti, Marcellano, frazioni di Gualdo Cattaneo. Dopo circa 1,3 Km si prende ancora a sinistra proseguendo in discesa nel bosco per un Km circa per prendere ancora a sinistra per proseguire sul lato opposto della piccola gola collinare fino ad arrivare ai ruderi dell’antico Mulino delle Botte, da dove poi si percorre il tracciato a ritroso.
Da vedere a Cannara:
- La Chiesa San Matteo
- Il Museo CittĂ di Cannara
- La Chiesa di San Biagio
- La Chiesa della buona morte
- Il Sacro Tugurio di San Francesco - Palazzo Majolica-Landrini
- Edicola di Piandarca – il luogo della predica agli uccelli di San Francesco
- Collemancio e l'antico municipio romano di Urvinum Hortense
Da vedere a Collazzone: